Tra le carte dell'Archivio dei de Falco di Fisciano era conservato
un piccolo quaderno nel quale con scrittura minuta ed elegante, come
in uso nell'ottocento, sono annotate, con dovizia di particolari per
una corretta esecuzione, preparazioni di pietanze - per varie portate -
come a voce esposte dai vari cuochi della famiglia.
In esso sono anche contenute indicazioni per confezionare creme,
marmellate, conserve e liquori.
La pubblicazione di questo volumetto integra quanto già
conosciuto sulla materia arricchito però da una tradizione
diretta che, dalla cucina dove regnavano i "monzù", passa in
forma piana e discorsiva su un "diario per tutti i giorni" e fa
rivivere una società in cui i ritmi ed il gusto scandivano i
tempi della quotidianità; nel leggere le varie ricette,
riportate con una terminologia comune e non erudita, si prova la strana
sensazione di poterle quasi ascoltare dalla viva voce di colui che
le dettava.
L'Associazione, nel lavoro di ricerca e promozione legato all'Archivio
de Falco, per approfondire metodi costumi ed usanze legati alla vita
pubblica e privata del recente passato, ritiene non secondario
esaminare anche l'aspetto dei riti alimentari che nel formare il gusto
e le attitudini delle precedenti generazioni hanno dato concretezza
a quella che si può definire " La civiltà del Cibo",
valore antico la cui essenza si va oggi riscoprendo.
"le ricette di Donna Matilde"
per i tipi dell'Arte Tipografica di Napoli
dicembre 2001
Nel testo la prefazione di Giuseppe Imbucci Direttore
del Dipartimento di scienze storiche e sociali Universitą Salerno
e l'introduzione aneddotico-rievocativa di Nicola de Falco,
Presidente dell'Associazione.